Melissa Satta non sta ferma un momento. Due trasmissioni all’attivo, Tiki – Taka e l’appena concluso Il Padre della Sposa,
grosse collaborazioni come testimonial (Bata e Stroili, tanto per fare
due nomi), un grandissimo successo come influencer sui social network e
non da ultima una famiglia di cui occuparsi. Soddisfazioni e tanto tanto
lavoro: eppure, la gioia e l’orgoglio che traspare dai suoi occhi
mentre parla della propria linea di costumi Changit, non ha eguali.
Melissa, cosa significa “Changit”?
Changit è cambiamento. In inglese si scriverebbe con la E, ma abbiamo voluto stilizzare…
Nasce dall’idea di cambiamento e di evoluzione. In generale, nel
mondo della moda, e anche per me, perché oltre a fare da modella
stavolta mi sono divertita a progettare. Non ho disegnato con la mia
mano, perché non lo so fare, ma ho fatto tutte le scelte progettuali.
Quindi finalmente, anziché “Melissa Satta in costume”, potremo dire “I costumi di Melissa Satta“! Parliamo allora di cambiamento: cosa c’è di bello e di nuovo in questa tua collezione di costumi?
Il velluto è un po’ il mio orgoglio: lo trovo bellissimo, non classico e può essere spezzato e mixato con alti pezzi.
Poi adoro la parte basica, specialmente il costume intero:
siamo stati molto attenti al dettaglio. Abbiamo previsto la vita alta e
delle sgambature profonde, perché è tornato di moda il modello anni 80,
alla Baywatch. Le stringhe laterali sono bellissime e poi io amo il
nero!
Sono molto felice dei dettagli: per esempio ci sono spalline fatte
con laccetti intrecciati, ci sono costumi trasparenti, ci sono
scollature a V sulla schiena.
Le coppe di tutti i costumi sono estraibili perché ci sono donne
che non le sopportano. Poi, un motivo di orgoglio dell’azienda è la
possibilità di creare e stampare internamente le proprie grafiche.
Com’è stata questa tua prima esperienza nei panni di designer?
All’inizio di questa avventura pensavo di fare 20 costumi. Poi,
sviluppa qua, sviluppa là… anzichè il primo step ho fatto una scala. E’
una collezione ampissima, arricchita da capi estivi per ogni occasione:
coprisostumi, shorts, gonnelloni, vestiti corti e lunghi… c’è veramente
tanto.
Qual è stata per te la maggiore difficoltà?
E’ stato arginare la mia fantasia! Il problema vero l’ha avuto la
ragazza che ha disegnato i capi, perché io avevo delle richieste
assurde. Mi ha dovuto spiegare i motivi tecnici per cui non si potevano
fare alcune cose, per esempio le caratteristiche che deve avere una
spallina per sostenere, la differenza tra i vati tessuti…
Quale sarà la prossima occasione per indossare i tuoi costumi?
Non lo so! A Natale non andrò al mare. A Francoforte ci sarà troppo
freddo. In Sardegna magari vado, ma d’inverno è impossibile stare in
spiaggia. Magari nel nuovo anno…
mercoledì 15 novembre 2017
I dettagli del “cambiamento” di Melissa Satta
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