tag:blogger.com,1999:blog-48047088517509676682011-07-22T04:12:33.088-07:00Style.comaishamariahttp://www.blogger.com/profile/02811201371531243428noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-4804708851750967668.post-22460040515878416162010-12-16T06:32:00.001-08:002010-12-16T08:54:06.116-08:002010-12-16T08:54:06.116-08:00Le variazioni Jim Goldberg - luce e ombra sui bassifondi Usa<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/_WNrYwatUrXM/TQojC7XDBUI/AAAAAAAAAew/NMYDojzdHvI/s1600/luce_e_ombra.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="309" n4="true" src="http://1.bp.blogspot.com/_WNrYwatUrXM/TQojC7XDBUI/AAAAAAAAAew/NMYDojzdHvI/s320/luce_e_ombra.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">A Pordenone, nella nuova Galleria d'arte Moderna e contemporanea, una grande mostra celebra il fotografo americano della Magnum, che da trent'anni indaga gli "outsider" d'America. 300 immagini e video ne svelano il talento </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><strong>PORDENONE -</strong> "Niente soldi significa vivere in un buco". Anne Williams lo scrive a stampatello e lo urla dalla fotografia che le ha scattato senza compiacimento e senza pietismo il grande Jim Goldberg, il maestro americano dell'obiettivo membro della Magnum Photos dal 2006, due volte vincitore del premio Hasselblad e del recente premio Cartier Bresson, che ha conquistato l'attenzione della critica internazionale con le sue indagini al vetriolo di una società ai margini. Anne Williams è una giovane donna che allarga le braccia e sfoggia tutto il suo abbrutimento emotivo ed esistenziale immortalata in una stanza semplice e spoglia in una San Francisco che le ha insegnato solo a "deprimersi facilmente", come racconta lei stessa in calce all'immagine di Goldberg, secondo quello stile tipico di un fotografo che, per rubare una citazione, può essere considerato "il poeta dei bassifondi". Immagine e scrittura autentica, eseguita dagli stessi personaggi ritratti, annotando paure, illusioni, ansie e speranze, che si alleano per rendere giustizia al disagio. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Quella di Anne Williams è solo una delle trecento immagini che costruiscono la prima grande retrospettiva italiana di Jim Goldberg che dal 7 novembre al 30 gennaio invaderà le sale di una delle due sedi di Parco (Pordenone Arte Contemporanea), la nuova Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea <span class="adv adv-middle-inline" jquery1292518078600="19" style="display: none;"><script src="http://www.repubblica.it/static/js/common/jx_speciale.js" type="text/javascript">
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</script></span>di Pordenone "A. Pizzinato", esempio di recupero di edifici storici secondo criteri di ecocompatibilità, griffato da Thomas Herzog. A sfilare sono trent'anni di carriera da investigatore dell'animo umano e della realtà più precaria, all'insegna di una narrazione sperimentale con cui ha esordito alla metà degli anni Settanta. Americano del Connecticut, classe '53, professore di arte presso il California College of Arts and Crafts, Jim Goldberg si svela in questa occasione con un percorso monumentale fatto di immagini, video, oggetti, testi, che condensano il suo percorso artistico che passa, per un gioco di contrappunti, anche attraverso la moda (non a caso, dopo aver collaborato con la maison Dolce & Gabbana, seguirà la prossima campagna fotografica di Hermes). </div><br />
"La rassegna - raccontano i curatori Valerie Fougeirol e Marco Minuz - vuole dimostrare come ritratto di moda e indagine sociale nella ricerca di Jim Goldberg siano solo apparentemente in antitesi. Perché in realtà, le due tematiche puntano a svelare un'unica analisi delle trasformazioni sociali di cui fanno parte tutti gli stati e gli ambienti delle società contemporanee, sia che si tratti di popolazioni decimate dall'Aids nel centro Africa sia di giovani dell'upper class made in USA alla ricerca di una difficile identità da adulti". E se la mostra propone eccezionalmente alcuni pezzi inediti realizzati per l'occasione, si passano in rassegna i suoi memorabili progetti fotografici. <br />
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Ecco la serie "Rich and Poor", realizzata fra il 1977 e il 1985, e che debuttò proprio al Moma di New York. Un'impresa audace e controversa dove Goldberg accostava immagini di persone in condizioni disagiate con quelle di persone dell'alta borghesia della costa occidentale americana, inseriti nelle loro eleganti dimore. Il tutto scortato dalle annotazioni delle stesse persone fotografate che trascrivevano le loro aspirazioni, percezioni e illusioni nella carta della foto stessa. Ancora, "Raised by Wolves" sviluppata tra 1985 e'95, con cui Jim Goldberg racconta da vicino la storia di una giovane ragazza scappata di casa che vive la dura realtà degli "outsider" all'inseguimento del mito americano sulle strade della California. Che si traduce in un toccante lavoro sul contraddittorio e difficile periodo dell'adolescenza negli Stati Uniti. E il più recente "Open See", pubblicato in parte nel 2009, con cui Goldberg segue le persone reduci da realtà in guerra, da situazioni sociali ed economiche devastanti, per cercare di raggiungere l'Europa e ricrearsi una nuova vita. E' la sua storia dei "nuovi europei".<div class="blogger-post-footer"><img width='1' height='1' src='https://blogger.googleusercontent.com/tracker/4804708851750967668-2246004051587841616?l=aishamarialuceeombra.blogspot.com' alt='' /></div>aishamariahttp://www.blogger.com/profile/02811201371531243428noreply@blogger.com0